Ultimi giorni in Perù


È con un faticosissimo viaggio in bus di 14 ore che scendo da Cusco a Ayacucho. Bus gelido, strade tortuose, cambio di bus nella notte e altre ore su e giù per le Ande – salita a 4000 m poi rapida discesa, poi risalita, così per tutta la notte. Il viaggio più faticoso tra i tanti spostamenti in bus. “Nuestros dominicos” il nome della compagnia, praticamente una “no name”.

Ad Ayacucho mi riposo, mi godo la bella Plaza de Armas in un giorno di “paro” (protesta), faccio una visita al Manthoc, per cui ha lavorato Anna, visito il sito Huari e l’obelisco degli eroi della battaglia di Ayacucho.

Con un lussuoso bus della mitica “Cruz del Sur” scendo poi a Lima. Una città sterminata di 10 (11, 12?) milioni di abitanti. La gentile signora Lidia del hotel cerca di liberarmi le orecchie con un imbuto di carta di giornale a cui dà fuoco. Scendendo da 3000-4000 m non sento infatti più niente e per un giorno continuo a sbadigliare cercando di compensare il salto di pressione. Visito solo i quartieri Miraflores, Barranco e Centro. Gli altri sono troppo difficili, labirintici e pericolosi. Mangio dell’ottimo ceviche e, finalmente a zero metri s.l.m., mi permetto qualche Pisco sour.

Lima: città che non piace a nessuno, avvolta nella nebbia, grigia, caotica, con tanti begli angoli. Impegnata anche in un enorme sforzo di sviluppo e modernità.

Prima di partire per il Venezuela dopo tre settimane passate in Perù faccio una due giorni turistica a Ica e Paraca. Costa un tot ed è una corsa da un luogo turistico all’altro.
“Bodega” di produzione del Pisco, oasi di Huacachina con escursione quasi obbligata con gli assurdi “tubolares” sulle magnifiche dune e “sandboarding”, visita alle isole Ballestas coperte di guano, di uccelli, di foche e leoni marini.
Mi propongono subito anche la visita alla riserva naturale. Declino. Quel che è troppo è troppo! “You have to draw a line!” dicevo qualche mese fa. Appunto! Diverse volte in questi giorni devo mettere uno stop all’assalto al turista gringo.

Di ritorno su un comodo “Cruz del Sur” e dopo diverse americanate con i soliti assalti alla Casa Bianca, vedo l’inizio di una divertente commedia messicana: “No se aceptan devoluciones”. La fine la vedo il giorno dopo sul volo Lima – Caracas.

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Categories: Perù

4 comments

  1. Bello rivedere tutti i posti in cui siamo state 2 anni fa! 🙂

  2. noooo papi…sei uno di quello che va con le macchinette da gioco sulle dune!!????? gringo!!!! vergogna su di te, vergogna sulla tua famiglia!!!!

  3. le tue foto di lima sono molto “treffend”…rendono l’idea 😉

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