Nella mia profonda ignoranza eurocentrica pensavo che una città di 22 milioni di abitanti dovesse essere un’infernale distesa di cemento e invece…
Ho scoperto che Città del Messico è (o è anche) un posto molto vivibile, pieno di verde, moderno ed antico, vivace, organizzato piuttosto bene, ricco di cultura, aperto.
Certo, ne ho visto i lati migliori: il centro storico, la “colonia” Benito Juarez, Tlalpan… Esistono pare molti centri disastrati, ma le contraddizioni sono anche la misura di una città dinamica e in continua trasformazione.
Il castillo di Massimiliano d’Austria mi ha impressionato relativamente, in fondo è un pezzo della vecchia Europa morta e sepolta. Di più mi sono piaciuti i palazzi spagnoli del centro e la cattedrale ancora popolata da credenti e figure di santi e di Cristi che esprimono una profonda, in parte fanatica, religiosità. Palazzi spagnoli costruiti sugli edifici aztechi della capitale Tenochtitlan.
E il museo di antropologia mi ha affascinato per la sua architettura, ma soprattutto, naturalmente, per la documentazione di culture anche qui spazzate via senza pietà dai “conquistadores”.
Una piana a 2300 m, un lago senza emissario, una capitale azteca costruita su un’isola in mezzo all’acqua… è difficile, se non impossibile, immaginare come doveva essere il paesaggio.
Rimango affascinato da questa città, vista di scorcio e brevemente.
I hope your comments will help other visitors and tourists to perceive Mexico reality and work for a World more equal for all the people.
Good luck Marco, in your next trips!