Dopo due mesi di Ande e di fatiche mi concedo un breve riposo a Los Roques, un arcipelago sulla costa venezuelana. Verónica ha organizzato tutto e così non devo far altro che seguire le istruzioni.
Inizio con un avventuroso volo su una “avioneta” a otto posti che atterra quasi in mare… ma all’ultimo momento c’è la pista e il vecchio Islander tocca terra, sobbalza un po’ e si ferma. Dall’alto ho visto isole, lagune e spiagge a perdita d’occhio.
Viene a prendermi Raiman che trasporta la mia valigetta su un carrello: non ci sono auto a Gran Roque. Sono alloggiato alla posada “Ranchito Power”. Semplice, accogliente, deliziosa. Mangio al “Canto de la Ballena”: cinque portate, spaghetti al pesto fatti come dio comanda, pesce, zuppa, insalata. Mi accorgo che mi ero un po’ trascurato con il mangiare. Qui invece tutti mangiano da mattina a sera. E se ne vedono i risultati.
Poi passo otto giorni di totale relax. Colazione, cinque sei ore in spiaggia su una delle magnifiche isole vicine, un “jugo” o una “cerveza” al bar con partita mundial, lettura steso sull’amaca sul tetto del Ranchito.
La maggior parte delle isole è a protezione integrale nel parco nazionale, ma ne restano comunque più che a sufficienza per indimenticabili scorci, spiagge, pesci tropicali, conchiglie a mucchi, palme, acque limpide e calde nelle quali lasciarsi pigramente cullare.
E così quasi subito inizia anche per me un dolce e stordente lasciare trascorrere le ore sotto un sole abbacinante, una calda brezza, la pigra routine caraibica.
Ma passano anche questi otto giorni che si vorrebbe poter estendere all’infinito. È ora di prender coraggio e risalire su un’avioneta (questa volta a tre motori e 14 posti) e lanciare dall’alto un ultimo sguardo a questo paradiso tropicale.
ok prenoto le mie prossime vacanze! wow papi…che invidia! voglia di mare piaggia e relax! un bacio qui dal fronte avventura 🙂
che belle facce rilassate nell’ultima foto … 🙂